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Dal 1° Luglio i bonifici per pagare i grandi interventi di risparmio energetico sugli edifici producono una detrazione pari al 110% della spesa sostenuta .
Una percentuale che tiene conto persino degli oneri finanziari legati alla cessione del credito o allo «sconto in fattura» operato direttamente dall’impresa che effettua i lavori .
E che sta per allargarsi a (una sola) seconda casa , dopo l’accordo raggiunto in sede di conversione in legge del DL 34/2020.

LO SCENARIO
Il meccanismo non è dei più semplici : si tratta di capire se , nel condominio o nell’edificio di proprietà unica , si possano eseguire gli interventi «trainanti» , così chiamati perché permetterebbero di eseguire anche altri lavori elevandoli alla detrazione del 110% per cento .
Sono interventi centrati sul risparmio energetico e sulla prevenzione antisismica , due nodi cruciali del mal costruito e vetusto patrimonio immobiliare italiano .
Se si considera che tra i lavori che si possono abbinare a quelli «trainanti» c’è anche il bonus facciate , ce n’è abbastanza per riqualificare un bel pezzo d’Italia .

I PROBLEMI
Ci sono ancora parecchi tasselli per comporre il mosaico dell’agevolazione : mancano ancora i due provvedimenti attuativi dell’Agenzia delle Entrate (che avrebbero dovuto vedere la luce entro il 19 giugno) e il decreto del MISE sull’invio delle asseverazioni tecniche dei requisiti .
Inoltre, i tempi sono troppo stretti : proprio l’emergenza Covid-19 ha bloccato le assemblee condominiali, passaggio obbligato per far partire la maggior parte dei lavori .
Il tentativo di introdurre normativamente la possibilità delle assemblee a distanza (come è stato fatto pacificamente per le società) non si è mai concretizzato .
E questo vuol dire , di fatto , che , prima di fine anno sarà difficile iniziare gli interventi .
Quanto a finirli, il rischio di andare oltre il 2021 è concreto.

IL MERCATO DEI CREDITI D’IMPOSTA
Si deve ancora formare una «borsa» delle cessioni dei crediti d’imposta ma nel frattempo utilities e arranger si sono mossi per rilevarli , naturalmente inglobando gli oneri finanziari nei costi complessivi e offrendo in cambio un prodotto finale “chiavi in mano”.
Ma è importante confrontare le offerte per evitare che l’Erario si trovi poi a pagare , di fatto , preventivi troppo gonfiati .