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«Già da diverso tempo stiamo lavorando per mettere in sicurezza gli stabili di Milano costruiti da più di 50 anni»

A seguito del crollo della palazzina di quattro piani a Torre Annunziata, nel quale hanno perso la vita otto persone, ritorna all’attenzione del Paese e del Governo italiano il Certificato di Idoneità Statica (CIS), adottato per il momento unicamente nel Comune di Milano.

Circa 26mila stabili del territorio milanese, esistenti da 50 anni o che entro il 2019 compiranno i 50 anni di vita dalla data di costruzione, sono di fatto obbligati a dotarsi di tale documentazione.

Lo ha stabilito il regolamento edilizio comunale entrato in vigore il 26 novembre 2014.

In tal senso gli specialisti del settore, tra cui figura Sc Divisione Certificazioni di Sicurcond – si stanno da tempo occupando di pratiche, analisi e talvolta prescrizioni – laddove individuino nel complesso edilizio parti a rischio che necessitino un intervento – per l’emissione del Certificato di Idoneità Statica (CIS).

«Stiamo lavorando per mettere in sicurezza gli stabili di Milano – dichiara Stefano Faita, titolare di Sicurcond -. Anche noi tecnici, che conosciamo la materia in maniera approfondita, non possiamo che condividere quanto sostenuto dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio. Rendere obbligatorio il Certificato (o certificazione) di Idoneità Statica nei contratti d’affitto e di compravendita, analogamente a quanto previsto per la certificazione energetica degli immobili (APE), imporrà standard di sicurezza di cui molti immobili datati oggigiorno sono sprovvisti. Auspichiamo vivamente, per l’incolumità delle persone e anche delle loro abitazioni, che il Certificato di Idoneità Statica venga introdotto nella prossima legge di stabilità, che entrerà in vigore all’inizio del 2018».

Si ricorda, infine, che la mancata emissione del Certificato di Idoneità Statica (CIS) nel Comune di Milano fa venire meno l’agibilità dello stabile. Lo stesso documento diventa fondamentale in fase di compravendita: i notai lo devono allegare all’atto di vendita.