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MESSA IN SICUREZZA

SISMABONUS TANTE TECNICHE

IL PRIMO PASSO E’ LA DIAGNOSI

AGEVOLATE ANCHE LA DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE
Le detrazioni fiscali del vecchio sisma bonus , in vigore dal 1° Gennaio 2017 , si basavano sulla premialità : più veniva migliorata la sicurezza dell’edificio dal punto di vista strutturale e sismico (rappresentata su 8 livelli da A+ a G) , più era vantaggioso il beneficio .
Dal 1° Luglio 2020 è possibile un ulteriore potenziamento dato dal superbonus che , eliminando la premialità e inserendo verifiche tecniche e fiscali più stringenti, porta al 110% qualsiasi detrazione legata a opere strutturali, sia statiche (in precedenza ricomprese nel 50%) che di miglioramento sismico .
Gli interventi possibili sono molteplici . Le tecnologie oggi a disposizione non pongono vincoli al risultato finale che si vuole raggiungere, anzi spesso consentono un’ottimizzazione di tempi e processi , compresa una seria valutazione circa l’opportunità di demolizione e ricostruzione , possibilità contemplata e incrementata dai recenti provvedimenti fiscali e normativi .
La considerazione di partenza è che in Italia circa il 75% del patrimonio edilizio è stato costruito in assenza di normative antisismiche ; questo non significa necessariamente che sia insicuro , ma è affetto da una sorta di “peccato originale”, una lacuna progettuale e realizzativa da verificare e , eventualmente, tentare di colmare .
Fatta questa premessa , è evidente che le scelte vanno calibrate sul parametro della sostenibilità ; quest’ultima, a sua volta , sarà formata da una componente economica (quanto siamo disposti a spendere per migliorare il comportamento antisismico del nostro edificio , anche in proporzione al valore di una nuova costruzione?) e da una componente umana (quali disagi e interferenze nella quotidianità possiamo sopportare per un cantiere?) .
Il punto di partenza quindi è una corretta diagnosi effettuata da un professionista specializzato .
È difficile fare una descrizione accurata di tutte le tecnologie esistenti , tuttavia i vari tipi di intervento possono essere raggruppati in funzione dell’effetto che producono sull’edificio .
La resistenza sismica dipende dal confronto tra la domanda , cioè gli effetti sulla struttura derivanti dal sisma , con la capacità della struttura o degli elementi strutturali di resistere (o assecondare) tali forze (o spostamenti) senza danneggiarsi .
Alcuni esempi d’intervento per edifici in cemento armato : riduzione delle irregolarità, inserimento di pareti controventanti in cemento armato o in acciaio, incamiciatura degli elementi strutturali, fasciature in materiali compositi, cerchiaggio attivo dei manufatti (sistema CAM) .
Alcuni esempi d’intervento per edifici in muratura : ottenimento del comportamento scatolare , placcaggio , inserimento diffuso di connessioni trasversali .
Questa tecnica mira a consolidare una muratura priva , o particolarmente scarsa, di “diatoni”, cioè di quegli elementi trasversali in grado di collegare i paramenti murari e che garantiscono un comportamento monolitico del pannello .
Esistono poi tecnologie per il miglioramento delle strutture prefabbricate o per isolare l’edificio in modo che non risenta dell’azione sismica o che sia in grado di dissiparla .
Da ultima , ma non in termini economici e tecnici , è bene valutare la demolizione e ricostruzione , possibilità – come detto prima – contemplata e incrementata dai recenti provvedimenti fiscali e normativi .